La lingua spagnola venne ufficializzata con l'editto di Toledo nel 1253, avendo come base il dialetto parlato in Castiglia, poi si estese successivamente dopo il 1492, quando con la Riconquista si ebbe la cacciata definitiva degli Arabi dal territorio spagnolo.

Il primo libro di grammatica spagnola venne scritto a Salamanca proprio nel 1492 da Nebrija, Grammatica de la Lengua Castellana, che volle quindi rendere ufficiale la propria lingua, facendo il primo passo verso il prestigio che avrebbe acquisito negli anni e l'importanza che tuttora ricopre.

La maggior parte dei termini spagnoli hanno origini latine, ma non è difficile incontrare lessico di derivazione araba, dovuta per l'appunto alla loro massiccia presenza, nonché parole di origine germaniche, francesi o anche italiane, che durante l'umanesimo venne apprezzato e conosciuto grazie alle liriche di Petrarca. L'inglese invece ha iniziato a manifestare la sua influenza solo dopo il 1950.

Lo spagnolo può comunque essere definito una lingua dalla forte identità, gli hispanoablantes non sono molto inclini all'uso quotidiano di termini stranieri in sostituzioni di quelli della loro lingua, come invece viene fatto abitualmente dagli italiani.
I termini stranieri di uso comune stanno dunque prendendo piede con molta lentezza, non sarà infatti semplice trovare uno spagnolo che chiama la casella di posta elettronica, e-mail piuttosto che correo electronico.

Gli ispanici sono tutti accomunati da un forte spirito nazionale e da salde tradizioni, che manifestano sia culturalmente sia linguisticamente.